Ho volontariamente omesso di riportare le foto delle bocche dei personaggi accanto alle loro testimonianze perché, oggi, la bocca non mi interessa più, non è più la mia priorità.
È l’Essere Umano che mi appassiona e mi affascina ed è Lui a doversi esprimersi attraverso la SUA parola… della SUA bocca, poiché le nostre bocche non fanno che rivelare la nostra vera essenza.

Ho accompagnato questo giovane uomo quando ancora era un bambino.
Ha ora 30 anni.

Buongiorno a tutti,
pratico attivamente la dentosofia e desidero condividere il beneficio apportatomi da questo metodo unico.
Ho iniziato il trattamento più di 15 anni fa.
Durante tutti questi anni ho visto un’evoluzione di tutto il mio essere. Ho imparato ad amarmi, a prendermi cura di me, a scoprire chi sono.
Questo lavoro su me stesso ha richiesto un impegno totale.
All’inizio lo facevo per accontentare i miei genitori e poi a poco a poco ho iniziato ad impegnarmi, a prendere coscienza della masticazione. Questi tempi di lavoro diventavano pause indispensabili per il mio benessere. Prendere il tempo per respirare, viaggiare attraverso corpo e spirito.
Non c’è nessuna magia, è una relazione intima con se stessi. I momenti di dialogo con il terapeuta sono dei momenti privilegiati. Permettono di mettere a nudo gli avvenimenti della propria vita, di ricollegarli ai propri denti. Spesso si aprono porte che si pensava fossero bloccate. Con parole semplici capisci che il caso non esiste e che ogni azione è frutto di una reazione, conscia o inconscia (spesso difficile ammetterlo).
Per dare un esempio concreto, dai 12 ai 20 anni ho sofferto spesso di dolori alle ginocchi e alla schiena, ora questi dolori sono aneddotici.
Il rapporto con il mondo esterno è diverso; sono più sicuro di me, mi esprimo più facilmente, affronto i problemi facendo un passo indietro e esaminando la situazione nel complesso, sono meno impulsivo e più disponibile con gli altri… ecc.
Adesso ringrazio di essere riuscito, al momento opportuno, a fare questo passo. È vero, è un lavoro di ampio respiro dove nulla è acquisito, ma io mi dico che il meglio deve ancora venire.

Ho accompagnato questo giovane uomo quand’era un bambino.
Testimonia in seguito alla lettura del mio primo libro.

«Ecco, ho finito. È stupefacente… ho finito ma è solamente l’inizio!
Ciò che è frustrante di questo libro, frustrante e allo stesso tempo fastidioso, è vedere l’ignoranza di chi mi sta intorno e fatica con i metodi così detto convenzionali.
A 24 anni si ha voglia di cambiare il mondo. Ma il mondo non cambia. L’unica soluzione che mi è stata suggerita è quella di cambiare in primo luogo me stesso.
Ho cominciato questo metodo “soft” all’età di 7 anni. Oggi ho 32 denti, sulla via dell’armonizzazione!!
Questo libro mi ha permesso di capire, di passare ad un altro livello di coscienza. Progredisco quindi la mia cerchia. E oggi… Era ora! Che felicità!
È il mio turno di ringraziare:
grazie ai miei genitori per aver pensato “in modo diverso” nel 1990,
grazie a Michel Montaud/alla dentosofia per aver fatto riflessioni “diverse” nel 1982,
e grazie a me, proprio a me, per avermi portato dove sono oggi, avermi permesso di apprendere la vita “in modo diverso” nel 2007.
Un pensiero per voi: aprite gli occhi… Carpe Diem.»

Ho accompagnato questa ragazza quando era bambina.
Ha ora 20 anni.

La lettura del libro “Denti&Salute” si inserisce nella mia vita anni dopo l’inizio del mio “trattamento”, della mia esperienza con l’attivatore. Qualche elemento del libro era quindi a me conosciuto (“a grandi linee”).
Ma leggere questo libro mi ha fatto bene. Innanzitutto perché ha riordinato o precisato alcune idee. Mi ha anche insegnato altre cose. Ma quel che mi ha più stupito è che mi ha reso cosciente che il cammino è più lungo e che io l’ho appena intrapreso.
In realtà la lettura del libro e delle testimonianze mi ha permesso, a volte, di identificarmi con alcuni dei casi (e quindi di comprendere meglio le cose), ma mi ha ugualmente mostrato fin dove l’essere umano può ancora arrivare.
Sono ora cosciente di aver progredito molto e penso di essere sulla strada giusta. Tuttavia ho ancora molta strada da fare… ma è proprio questa che rende ogni passo così apprezzabile. La mia mobilizzazione (la mia voglia) per e verso me stessa condiziona, credo, la mia avanzata.
Questo libro mi ha profondamente fatto capire il forte nesso, e interazione, tra le mie azioni decise nel quotidiano e il mio benessere. In qualche modo, nel mio caso, l’importanza di fermarsi e prendere del tempo per ritrovare me stessa, giorno per giorno (penso in particolare alla masticazione dell’attivatore, momento privilegiato).
Pur apprezzando il presente e pensando di avere gli occhi aperti, penso di poter andare più lontano. Ma credo aver ben compreso alcune cosa a riguardo e aver intrapreso il cambiamento.
Questo libro ha anche suscitato qualche domanda, mi ha fatto riflettere.
Vi ringrazio per aver messo a disposizione tutti questi ricchi pensieri e per averne fatto approfittare lettori interessati.

Paziente accompagnata da un amico dentosofo.

Ecco il mio incontro con l’Attivatore: la Rivelazione.
Nell’aprile 2003, durante una cena fra amici, nella conversazione passa una parola: Dentosofia.
Mi spiegarono che era un nuovo metodo che permetteva ai denti di raddrizzarsi con l’aiuto di un apparecchio di gomma (che strano potere!).
Un anno dopo ho preso la decisione di interessarmene più da vicino. Il mio fisico mi faceva soffrire da troppo tempo, ero giunto al limite. A volte capitava che dei bambini mi chiedessero perché avevo un mento così importante, in quei momenti pensavo di far ricorso alla chirurgia estetica e mi dicevo che un grave incidente stradale sarebbe stato utile.
Poi ho scoperto l’Attivatore. Inizialmente avevo strane sensazioni, sentivo un mix di benessere e insicurezza. Mi sono velocemente resa conto che la mia più grande paura era quella sensazione di vuoto che provavo nel momento in cui dovevo allentare la mascella. A poco a poco questa paura si è trasformata e l’attivatore è diventato il mio migliore amico. Avevo un reale potere, quello di ripercorrere il tempo.
Le mie notte mi arricchivano, avevo l’impressione che il mio inconscio si liberava.
Per nove mesi ho rivissuto i miei 35 anni con una chiarezza incredibile. Mi capitava anche di vedere immagini che non mi appartenevano e che però facevano parte del mio universo. Ho allora realizzato che le avevo ereditate dall’inconscio di mia madre (e certamente dall’inconscio delle mie antenate), cosa che si poteva spiegare con il fatto che mia madre era in una profonda depressione quando era incinta.
Una notte mi sono svegliata associando due parole: dentosofia e autismo.
Avevo la profonda convinzione che questo attivatore poteva portare benefici agli autistici. Collegava corpo e spirito e aveva il potere di liberare l’inconscio.
In seguito ho capito che i miei 35 anni di vita sono passati senza mai essere stati realmente vissuti.
Sono stata una bambina-rimpiazzo la cui unica educazione sono state la dittatura – la paura – e la religione cattolica – il giudizio.
Non sono mai stata attrice della mia vita.
Al giorno d’oggi, l’Attivatore è più di una rivelazione, mi porta:
(acronimo formato a partire dal termine francese Activateur = Attivatore)
A amore
C combattività
T tranquillità
I identità
V vitalità
A autenticità
T tenacità
E eguaglianza
U unità
R regolarità
Ho compreso che le più belle battaglie sono quelle che si combattono contro se stessi per accedere alla propria libertà.
GRAZIE a lei e ai suoi amici per avermi offerto il più bello dei viaggi.

Ho accompagnato mio figlio.

Siamo i genitori del piccolo Teo (pseudonimo) che secondo i medici soffriva di problemi di sviluppo e di disabilità intellettiva dall’età di 5 anni. Eravamo quindi molto preoccupati per il suo futuro al tempo del nostro primo consulto per la Dentosofia e molto scettici sull’efficacia della terapia. All’epoca non abbiamo creduto ai propositi di M. Montaud sulle sorprendenti capacità di nostro figlio.
Fin dal secondo giorno di esercizi con l’attivatore abbiamo visto un cambiamento in Teo, meno opposizione e meno rabbia, poi velocemente il suo sguardo è diventato molto più vivace.
Dopo un mese e mezzo è riuscito a scrivere, a assimilare meglio ciò che gli veniva insegnato e ad verbalizzare meglio i suoi sentimenti. Successivamente la fiducia in sé è aumentata, le sue paure si sono attenuate.
Dopo tre mesi di dentosofia al ritorno a scuola l’insegnante ha scoperto un bambino totalmente diverso per quanto riguarda il comportamento e l’apprendimento.
Oggi Teo ha 7 anni e mezzo ed è da due anni che è accompagnato lungo il cammino della dentosofia. I medici non parlano più di disabilità intellettiva, i problemi di sviluppo sono in chiara regressione per la più grande gioia di noi genitori. Continua a migliorare a scuola come negli altri ambiti e crediamo ora nelle sorprendenti capacità di nostro figlio.

Paziente accompagnata da un’amica dentosofa, che dialoga su un forum.

Ora che ho fatto il primo passo lungo questo percorso, desidero fortemente condividere la mia esperienza… probabilmente lo farei tramite forum poiché è così che io stessa ho scoperto l’esistenza del metodo… e ho l’intenzione di farlo conoscere alle persone che si sentono pronte a prendere in mano il proprio futuro…
Grazie di tutto: la sua semplicità, la sua gentilezza, il suo approccio alla vita… anche il suo libro, semplice, accessibile, necessario.
Buongiorno a tutti… Ecco le mie prime impressioni… allora, ho ricevuto il mio attivatore venerdì scorso… vi giuro, non sto scherzando… ho pianto quando l’ho visto nelle mani del mio dentista… era come se mi stesse dando il “Santo Graal” in una piccola scatola verde… lo reclamavo con tutta me stessa…! Faccio i miei esercizi il più regolarmente possibile… la mia dentista mi ha detto di farli 3 volte al giorno per 15 minuti (non posso ancora metterlo di notte, mi ha raccomandato di far prima gli esercizi per due settimane). La mattina e la sera, nessun problema… ma è difficile organizzarmi per una terza volta quando lavoro… avendo sempre avuto problemi di gestione e organizzazione non mi stupisce e sono sicura che con calma troverò il luogo e il tempo per fare tutto… passo dopo passo…
Per adesso la cosa più comica è che, da quando ho l’attivatore, i miei denti – che prima erano la mia ossessione – ora non sono più la mia priorità… intendo che quando faccio gli esercizi non mi dico e ripeto che sono necessari per i miei denti… nemmeno ci penso… li faccio per rilassarmi, per essere più a mio agio con me stessa, per sfogarmi dalle tensioni… e funziona, questo è certo!
Sul piano fisico: ho già mal di schiena molto meno spesso… sembrerebbe che cammini meglio quando ho fatto gli esercizi… e presto molta più attenzione alla posizione della mia lingua, al modo in cui respiro o mastico…
Sul piano “psichico”: direi che ci sono emozioni che “risalgono” come bolle in superficie… momenti di tristezza… lacrime che riempono gli occhi senza saperne il motivo… e allo stesso tempo, mi sento distaccata da queste emozioni… lascio venire ciò che viene, osservo e constato… lascio andare ciò che se ne va…
Vi dirò: mi sento al posto giusto su questo cammino.
Buongiorno a tutti… allora, vi dirò… sono quasi 3 mesi che i miei denti ed io siamo in terapia… e si muove…! Sì, «si muove»… ma cosa «si» muove? Francamente non so dire.
Internamente si muovono: emozioni, sensazioni, sogni, flashback…
Esternamente si muovono:
eventi nuovi, che spuntano fuori dal nulla… un’immagine di me stessa più positiva che gli altri mi rinviano… che forse finalmente sono in grado di accettare? … e ho la sensazione che sia solo l’inizio…
e poi anche i miei denti… come un invito al viaggio, che si preannuncia bello e istruttivo…
A presto, e continui a fare il suo ottimo lavoro.
Signore,

Senza esagerare, benedico il giorno in cui ho incontrato la Dentosofia…
Ho la chiara sensazione di modificare in profondità il mio modo di vedere la vita… certo, sono ancora spesso assalito dalle mie angosce, e quei momenti sono difficili… ed è lì che il percorso mi sembra lunghissimo… e la stanchezza cronica mi infastidisce… ma ci sono parallelamente porte che si aprono nel mio corridoio… quello stesso corridoio che ora non è più così buio… una ragazzina che cresce, in qualche luogo… quando io mordicchio il mio attivatore di gomma.
Ho davvero la sensazione di prendermi del tempo per costruirmi, prendermi cura di me… se il cammino è a volte lungo e complesso, è senza dolore e forse anche allegro…

Il dialogo che segue non è un caso clinico ma uno scambio che ho avuto
qualche anno fa con una madre… medico.

Salve,
sono un medico di base e segue attualmente una formazione in naturopatia all’università di Paris 13.
Sono stata orientata verso di lei dall’associazione ODENTH.
Sono alla ricerca di un professionista che possa prendersi carica della patologia oro-dentaria di mio figlio di 19 mesi, che ha sofferto di anchiloglossia (frenulo linguale troppo corto) alla nascita con problemi di deglutizione. Dalla sua nascita la sua vita è segnata da problemi di salute: scarsa assunzione di cibo, problemi di transito intestinale, agitazione e probabili dolori addominali, allergie alimentari.
Per quanto possibile mi sforzo di assicurargli la miglior assistenza medica tramite allopatia e olistica. Tuttavia sono convinta che esista una soluzione dentosofica per mio figlio, per migliorare la sua crescita e soprattutto controllare la malformazione dentale, la patologia funzionale linguale e i problemi fonatori futuri, avendo mio figlio iniziato ad parlare.
È forse troppo presto per farlo seguire da un dentista qualificato in dentosofia?
La ringrazio,
Cordiali saluti.

IO

Buongiorno signora,
il mio paziente più giovani aveva 2 anni e 3 mesi. Non è mai troppo presto, ma sarà fondamentale la motivazione dei genitori, perché la dentosofia esce dai “sentieri battuti” della medicina tradizionale che ci è stata insegnata.
Non conosco il suo approccio all’Uomo in quanto medico, ma so che la buona riuscita dei trattamenti dipende in gran parte dalla nostra messa in discussione, in quanto adulti, di ciò che il bambino rappresenta e vuole dirci attraverso le sue patologie.
Le consiglio di leggere il mio libro prima di contattare un professionista.
Con tutta la mia simpatia,
Michel Montaud.

LEI

Buongiorno sig.r Montaud,
ho appena finito il suo libro, l’ho divorato come un’assetata che attraversa il deserto e che dopo aver incontrato solo dei miraggi, finalmente alla fine giunge all’oasi tanto ricercata per dissetarsi.
Credo che questo incontro non abbia nulla di fortuito e che gli eventi della mia vita mi ci hanno preparato, portandomi attraverso la lettura di questo libro risposte attuali ma anche confermanti le mie intuizioni cliniche precedenti come paziente prima di tutto, terapeuta in seguito e infine genitore.
Terrei a metterla a conoscenza dell’eco particolare che ha avuto il suo pensiero sulla maturazione del sistema neuro-psico-sensoriale nella sequenza camminare-parlare-pensare. Mi ha permesso di far luce su una situazione personale vissuta nell’adolescenza.
Provengo da una famiglia “patologica” dove cui mio padre picchiava mia madre e dove per imitazione i più grandi picchiavano i più piccoli.
Essendo io la più piccola dei quattro figli e in aggiunta femmina, ero il capro espiatorio della famiglia. La mia adolescenza è stato il culmine del maltrattamento fisico e psicologico e il momento in cui ho incominciato a presentare i disturbi regressivi, che andavano nel verso opposto alla sequenza camminare-parlare-mangiare, quindi inizialmente il Pensare (difficoltà di concentrazione scolastica, tristezza, auto-colpevolizzazione), successivamente il Parlare (balbuzia), infine il Camminare (zoppicavo senza apparenti lesioni fisiche). L’anno seguente, al fine della mia sopravvivenza, ho lasciato la mia famiglia e mi sono aggrappata agli studi di medicina, e i problemi sono spariti.
Adesso, alla luce delle sue spiegazioni, comprendo meglio l’impatto del sistema psico-emotivo sulla nostra salute.
Inoltre il suo libro e le sue aperture porgono una risposta alla problematica di mio figlio di 19 mesi. Come le avevo detto, è nato con il frenulo linguale troppo corto. All’uscita dalla maternità ho dovuto segnalare io al dottore che mio figlio non piangeva normalmente, la lingua non si staccava dal palato.
Secondo me aveva anche un comportamento anormale: pianti persistenti anche dopo ore di allattamento. Ho suggerito un problema di deglutizione ma mi hanno ignorata. Solo a casa mia sono stata costretta a tirarmi il latte perché, al quarto giorno di vita, avevo trovato la sua diagnosi: non prendeva niente dal seno, stava diventando itterico, non aveva più diuresi né transito intestinale.
Ho chiamato in aiuto tutto il mondo medico a mia disposizione in quel momento: il pediatra mi diceva di dargli il latte in polvere, poi mi mandava dal dentista che mi mandava dallo stomatologo se insistevo perché si intervenisse sulla sua lingua, fino ad arrivare alla previsione di un’anestesia generale e un’attesa di un mese.
Alla fine l’ho “operato” (frenotomia) in casa mia al suo nono giorno di vita, vedendolo soffrire troppo per nutrirsi.
Da allora i problemi d’alimentazione si sono risolti come per miracolo, confermandomi la sensazione che fossi “nell’orto-funzionale” contrariamente ai mie confratelli che rimanevano nel “dis-funzionale” e che d’altronde non cercavano molto più in là.
Sfortunatamente altri problemi sono sorti: eczema, allergie alimentari, disturbi persistenti del sonno, costipazione cronica, denti che crescono male e un’agitazione che non mi sembra normale.
Il corpo medico mi rassicura senza darmi risposte però, senza spiegarmi i sintomi che riconoscono altrove come “anormali”.
Avendo una figlia maggiore di 4 anni ho constatato che un bambino in buona e piena salute non ha questo comportamento. Si nutre bene, dorme bene, si comporta in modo armonioso. Quando un neonato piange e persiste nel pianto, secondo me c’è SEMPRE un motivo funzionale o organico.
Il mio percorso prima di giungere a lei è stato un po’ lungo, ma ci tenevo a spiegare questo e anche le mie speranze per l’aiuto a mio figlio nel correggere un inizio di vita decisamente negativo.
E infine vorrei aver la sua opinione su un dubbio venutomi mentre leggevo il suo libro.
Aderisco perfettamente a tutte le dimostrazioni che ha fatto, in particolare quelle che legano l’uomo (quello dalla bocca in disequilibrio) al resto del mondo, così come quella che implica una nostra “responsabilità” negli avvenimenti della vita, e sto pensando all’esempio alla fine del libro del bambino che si è rotto un incisivo a scuola durante una lezione.
Ma non è forse troppo riduttivo?
Cosa pensare delle “ingiustizie” di questo mondo? Potrebbe essere che nei paesi in guerra ci siano più bocche disequilibrate?
E se avessimo tutti in noi stessi il medico interiore per curare le nostre mal-attie?
Chi ci curerà dai mali degli altri?
La donna che si lascia picchiare dall’uomo che dice amarla ha anche lei la bocca disequilibrata?
La Dentosofia è senza dubbio un grande passo verso la guarigione del mondo. Ma ci sono per me delle calamità che superano ogni immaginazione.
La ringrazio per aver letto quel che avevo da dirle e avermi autografato il libro. Io non avrei osato chiederglielo. Cordialmente

IO

Buongiorno Signora,
Attenzione: la bocca in disequilibrio è, per me, una manifestazione esterna di un funzionamento interno all’essere umano che non è in armonia. Non è che un sintomo esteriore. (Non è causa della bocca se il mondo va a rotoli).
Queste osservazioni si generalizzano e estendono a tutta l’umanità (per gradi diversi a seconda delle persone). Capiamo allora perché quest’umanità va così male in quanto è estesa a tutta la popolazione.
Ma, se tutto ha un senso, anche questo deve aver un senso!
«Ma non è forse troppo riduttivo?
Cosa pensare delle “ingiustizie” di questo mondo? Potrebbe essere che nei paesi in guerra ci siano più bocche disequilibrate?»
Dove inizia la guerra? Laddove le persone si sparano addosso o quando si inizia a picchiare una bambina, valvola di sfogo per tutta la famiglia?
Le ingiustizie di questo mondo non sono unicamente nei paesi in “guerra”.
Abbiamo tutti subito delle ingiustizie nella nostra infanzia e continuiamo a farlo da adulti, ed è sempre altrettanto insopportabile ma eppure continuiamo… continuiamo… fino quando? Fin quando sopporteremo l’
INSOPPORTABILE?
«E se avessimo tutti in noi stessi il medico interiore per curare le nostre mal-attie?
Chi ci curerà dai mali degli altri?»
Nessuno ci guarirà dai mali degli altri poiché tocca agli altri guarirsi dai propri mali. Non possiamo farci nulla, direttamente, ma possiamo guarire noi stessi e se riuscissimo ad agire sul nostro malessere (ovvero l’insopportabile che sopportiamo) diventeremmo “contagiosi di buona salute” e daremmo agli altri la voglia e la forza di fare lo stesso (perché l’uomo sa, nel suo inconscio profondo, che la vita “è altro da ciò che vive” e le “mal-attie” esistono per ricordarglielo).
«La donna che si lascia picchiare dall’uomo che dice amarla ha anche lei la bocca disequilibrata?»
Sì! Ce l’ha… ed è proprio perché ha la bocca in disequilibrio che accetta di farsi picchiare senza battere ciglio poiché se non fosse così non si sarebbe mai ritrovata in questa situazione oppure avrebbe le risorse necessarie ad uscirne.
«La Dentosofia è senza dubbio un grande passo verso la guarigione del mondo. Ma ci sono per me delle calamità che superano ogni immaginazione.»
Una mia grande amica (e questa parola non rende abbastanza l’idea), Gitta Mallasz (autrice di “Dialoghi con l’Angelo”), che era un essere illuminato, ha detto un giorno: «Fin quando ci sarà una guerra interna – a noi – ci sarà una guerra esterna. Siamo tutti responsabili di quel che succede sulla Terra. È lavorando sulle nostre piccole guerre interne che impediremo, un giorno, le guerre esterne».
Mi ha chiesto il mio parere ed ecco ciò che penso. Non c’è nella mia risposta assolutamente alcun giudizio di nessun tipo, poiché sono, anch’io, un umano disequilibrato che cerca e brancola.
La ringrazio per la sua sincerità e umiltà, non essendo semplice, soprattutto per un medico, “aprirsi” così come l’ha fatto lei.
Il mio libro è indirizzato all’uomo e so, che con lei, è in buone mani.
Con tutta la mia simpatia,
Michel Montaud

LEI

Buongiorno signor Montaud,
e innanzitutto grazie della considerazione e sincerità della sua risposta.
Ho accettato l’idea che ciò che mi succedo/mi è successo non è frutto del caso. Ne ho tratto le mie conseguenze e sono felice di intravedere oggigiorno una via per riparare/correggere gli errori del passato che ho subito bambina o realizzato adulta. E farò trarre ai miei figli i benefici delle lezioni da me apprese.
Nell’osservazione funzionale familiare (dei miei genitori, fratelli e sorelle) ho acquisito una comprensione del mondo.
Tramite l’esperienza di questo microcosmo ho dedotto un’idea del macrocosmo che rappresenta il mondo da noi costruito: NOI uomini e donne a partire dalla storia dell’umanità.
Ed è vero, noi impieghiamo forze straordinarie nel tentare di trasformare tutto ciò che ci è esterno in nome delle più nobili cause (libertà, democrazia, uguaglianza, sradicamento delle malattie) usando come mezzi la forza e la coercizione.
Invece se ognuno di noi si accontentasse di trovare la propria armonia interiore e si concentrasse su quello, il disordine senza dubbio non ci sarebbe e diventerebbe inutile “abbattere” un nemico esterno.
La ringrazio per avermi permesso questo scambio e avermi fatto progredire in poco tempo verso una coscienza più chiara.
Cordialmente.

Paziente accompagnata da un amico dentosofo

La mia terapia con l’attivatore pluri-funzionale è iniziata il 24 novembre 2007, dopo aver già fatto una terapia d’ipnosi. Non potevo che immaginare i benefici di questa nuova tappa, già illustrata nel libro “Denti&Salute”. La prima notte non ho avuto difficoltà a sopportare l’attivatore, cosa che temevo.

Con il passare dei giorni e delle settimane, avevo meno dolori alla schiena, mi svegliavo piena di energie, parlavo più chiaramente, il mio attivatore diventava medicina indispensabile!!!

L’unica cosa negativa era il dolore ai denti, alle gengive, alla mascella, che avevo quando mi svegliavo per qualche minuto, il tempo che tutto si risvegliasse e andasse a posto.

Ad inizio gennaio 2008 ho preso appuntamento dal mio dentista per raccontargli quel che provavo e tutte le belle cose che vivevo nel quotidiano.

Verso il 15 gennaio 2008 ho sentito delle onde negative, mal di schiena persistenti, una grande e costante stanchezza, una sensazione simile al disgusto nei confronti dell’attivatore, capisco quindi che tutto il mio corpo stava respingendo un malessere che mi divorava sicuramente dall’infanzia, mi preoccupo ma neanche troppo, aspetto giorni migliori.

Rivedo il dentista il 25 gennaio, che capisce il mio smarrimento, mi rassicura e mi propone di scoprire altre sensazioni tramite la messa in posa di due rialzi per  rialzare la bocca.

Il primo giorno: male alla lingua e anche un po’ ai denti, cosa normale, e riacquisto fiducia!

Per tutta la settimana che seguì, ho avuto solo dolori, vertigini, ho preso appuntamento da un osteopata il 30/01, che mi ha sbloccata da ogni tensione.

Non ho ancora visto i benefici dei rialzi.

Direi che li sopporto, li porto quando ne ho voglia perché mi seccano la bocca, mi fa balbettare, cosa che mi è d’ostacolo per il mio ruolo di responsabilità.

Non provo nessuna vergogna e accetto completamente in questa terapia, che può essere efficace solo nel lungo periodo.

L’attivatore è parte integrante della mia vita, non me ne separo mai e ho bisogno di mordicchiarlo per trascorrere una notte tranquilla e per dormire.

Al momento del mio incontro con il Dr Michel Montaud il 27 aprile 2008 era come se avessi incontrato un saggio, una guida spirituale, ed è stato e sarà la spinta per il resto della mia esistenza.

I rialzi, regolati male, mi causavano tensioni che facevo fatica a sopportare, una volta riparato l’errore, li portavo sempre più spesso e sentivo dentro di me che ero pronta per il primo rialzo dei miei denti inferiori.

Era il 7 luglio 2008 e che percorso da allora! Mesi in cui le mie ideologie si trasformano, il mio corpo cambia, la mia psiche si risveglia.

Si può dire che per circa una settimana sono stata insopportabile, mangiavo senza piacere, senza gusto, e faticavo a ritrovare tutte le mie sensazioni.

Ho velocemente capito che il mio cervello non aveva ancora registrato la nuova struttura della mia bocca, cosa che si è risolta rapidamente. Più passa il tempo più ho l’impressione che i denti superiori non siano più i miei, le mie gengive sono gonfie sicuramente a causa dell’attivatore, non vedo l’ora che i miei denti superiori siano rialzati, ne sento il bisogno come un fuoco dentro di me.

È fine ottobre ed ecco che mi preparo a vivere il mio secondo rialzo previsto per fine novembre 2008.

È il 5 dicembre 2008 e la seconda avventura prende il volo come un uccello alla ricerca il suo nido, dopo essere stata 7 ore rannicchiata in una poltrona senza alcun dolore, eccomi qui con una nuova bocca, una sensazione di altezza, un viso “sollevato”, il benessere di poter essere in armonia con se stessi.

Questa presa di coscienza mi dà la forza di associare i miei pensieri agli atti per scelte importanti, cambiare lavoro dopo 25 anni di leali servizi in una società gestita dal sistema attuale per consacrarmi all’ascolto e ala sofferenza degli altri tramite l’osteopatia e altri mezzi.

Questa testimonianza è quel che ho provato nel profondo dell’anima, è la libertà di scelta che si esprime, è la spiritualità che ci aspetta con impazienza, è la fede che si trasforma, questa lotta con se stessi è straordinaria e per tutti coloro che hanno dei problemi, che sono pronti a conoscere il proprio “io interiore” dico solo una parola: DITELO.

 

IO

Buonasera signora,

ho solo un’osservazione da fare su questa frase:

«Al momento del mio incontro con il Dr Michel Montaud il 27 aprile 2008 era come se avessi incontrato un saggio, una guida spirituale, ed è stato e sarà la spinta per il resto della mia esistenza.»

Questa frase non è forse esagerata e il risultato di uno sfrenato entusiasmo o di un’euforia passeggera?

Mi piacerebbe essere un Saggio ma so di non esserlo (ancora).

Inoltre, eventualmente, posso essere stato per te una spinta (si può essere fonte di forza e motivazione senza essere un Saggio) ma non potete dire con sicurezza che lo sarò in futuro – «…sarà la spinta…» – poiché lei ancora non sa, né può sapere, niente del futuro.

Il merito di tutto quello che sta facendo spetta a lei la 100%.

Io non c’entro nulla, ho incontrato tantissime persone a cui sicuramente ho detto quel che ho detto a lei il 27 aprile ma che non hanno assolutamente cambiato nulla nella loro vita.
Ringrazi se stessa, SI ringrazi, per le forze che lei è in grado di sviluppare per effettuare i suoi cambiamenti e non mettetemi là dove non devo essere.

Con tutta la mia stima,

Michel Montaud.

 

LEI

Buongiorno,

letta la sua mail credo di doverle dare qualche spiegazione.

Per quanto riguarda il termine “saggio” utilizzato nella mia testimonianza, questo corrisponde ad una visione della vita diversa da quella che vivevo in precedenza, senza pregiudizi, senza giudizi, con una facilità d’analisi e una soluzione a qualsiasi soluzione.

La parola “saggio” è forse forte ma simboleggia per me il 27 aprile e ammetto che, da quel giorno, ho preso in mano il mio destino con l’attivatore come supporto. Penso che nella vita non incontriamo mai gli altri per caso e un giorno ho avuto la fortuna di incontrare il mio dentista che aveva la soluzione ai problemi sepolti in me, poi ho avuto l’onore di incontrarla. Ho osservato, analizzato ogni parola, ogni frase detta e quella giornata è stata determinante, ha risvegliato in me un cambiamento comportamentale, d’opinione… Da allora avanzo a passo spedito; le mie idee sulla concezione della vita si sono evolute; ho capito che tutti i dolori e blocchi guariscono per accettazione e perdono.

Ho il solo merito di apprezzare ciò che intraprendo ma le devo comunque una minima parte di tutto ciò, perché lei è stata la scintilla che ha permesso di mettere in luce la bugia dell’esistenza.

Non volevo giustificarmi ma spiegarmi con altre parole perché capisse quello che realmente intendevo.

Cordiali saluti.

Paziente accompagnata da un amico dentosofo

Mi piacerebbe condividere la mia esperienza che trovo incredibile!

Per poco non mi sono fatta operare alla mascella e estrarre qualche dente… Ma ho trovato la mia vera strada verso la salute.

Sono 6 mesi che indosso e uso l’attivatore. I risultati sono impressionanti!

Prima, la mia mascella inferiore era troppo avanzata, i denti superiori sfregavano contro quelli inferiori; sbattevano e mi causavano dolori articolari quando aprivo la bocca; soffrivo d’apnea nel sonno.

Da allora non ho più niente; l’occlusione si è armonizzata, in più i denti si sono allineati, sono diventati bianchi e lucenti, le gengive rosa e sane!

I miei amici non mi riconoscono e in molti sono motivati a vivere la mia stessa esperienza. Conosco già cinque persone che praticano il metodo e ne sono molto contenti!

GRAZIE INFINITE a Michel Montaud e alla Dentosofia, vera e propria scienza del nostro FUTURO, di tutti noi!

Qualche anno fa ho fatto un esperimento umano. Ho ricevuto l’e-mail che segue e l’ho inviata

ai miei stagisti di quell’anno. Vi lascio le loro due risposte.

METTERE DIO NELLA PROPRIA VITA

Fra tutte le “farse” che si mandano per ridere, questa è diversa. Infatti non ha lo scopo di far ridere, non è divertente, il suo scopo è far riflettere.

La figlia di un famoso predicatore negli USA è stata intervistata un un talk show televisivo e l’animatrice le ha chiesto: «Come ha potuto Dio permettere che accadesse una tale disgrazia?» (riferendosi agli attentati del 11 settembre 2001).

La ragazza ha dato una risposta tanto profonda quanto perspicace: «Credo che Dio si sia profondamente rattristato per tutto questo, almeno tanto quanto noi, ma è da anni che gli chiediamo di ritirarsi dalle nostre scuole, dai nostri governi, dalle nostre vite… e in quanto “gentleman” si è tranquillamente ritirato.

Come possiamo sperare che Dio dia la sua benedizione e la sua protezione se insistiamo perché ci lasci soli? Riguardo i recenti avvenimenti, attacchi terroristici, carneficine nelle scuole, guerre, ecc… credo che tutto sia iniziato quando Madaleine Murray O’hare si è lamentata di non voler più preghiere nelle scuole. Abbiamo detto sì. Poi un altro ha detto che non si dovrebbe leggere la bibbia a scuola, la stessa bibbia che insegna: «non uccidere, non rubare… ama te stesso» e abbiamo detto sì. In seguito il Dr Benjamin Spock ha detto che non dovremmo picchiare i nostri figli quando si comportano male poiché la loro piccola personalità verrebbe deformata e potremmo alterare la loro stima personale. Lo stesso figlio del dottore si è purtroppo suicidato. Si dice che un esperto dovrebbe sapere ciò di cui parla, poco importa di cosa si tratti…

E abbiamo detto sì.

Ora ci chiediamo perché i nostri figli non hanno coscienza, perché non distinguono il bene e il male e perché possono uccidere senza emozioni un estraneo, un genitore o se stessi.

È probabile che a forza di profonde riflessioni giungeremmo alla conclusione che tutto ciò è collegato al principio: si raccoglie quel che si semina.»

È divertente vedere come possiamo mandare dei “jokes” via mail che si diffondono e spandono come un fuoco di paglia ma quando si mandano messaggi su Dio le persone ci pensano due volte prima di condividere.

Sta forse ridendo?

È divertente vedere che quando condividerà questo messaggio, probabilmente lo invierà a poche persone fra i suoi contatti perché non sapete in cosa credono o ciò che penseranno di lei.

È divertente vedere come ci preoccupiamo più di quello che le altre persone pensano di noi piuttosto che di quello che pensa Dio.

Condivida questo messaggio se crede che ne valga la pena, se no lo cestini.

Nessuno lo saprà! Ma se cestina questo modo di riflettere, non si lamenti del cattivo stato del mondo in cui viviamo.

PACE

 

Testimonianze in seguito all’email

  • Primo stagista

Attendo lo stage del mese di marzo per rispondere, ma a priori sono completamente refrattario a questo tipo di discorso. Inizio ad aprirmi all’antroposofia ma sono del tutto chiuso alla “buonDiosofia”, ma sono d’accordo con il contenuto del messaggio. Da discutere. Un abbraccio a tutti.

  • Secondo stagista

Grazie Michel,

Dovremmo leggere lettere di questo tipo ogni giorno prima di alzarsi; ci rimetterebbe in sintonia con la vita per meglio iniziare la giornata.

Questo messaggio in particolare non ho ancora smesso di condividerlo; in ogni caso è già da tempo che chi mi sta intorno mi ha inquadrato (o tutto il contrario giustamente). Sono già stato scoperto, quindi…

Ancora grazie Michel!!!

Un bacio

Ho accompagnato questo giovane uomo.

Dall’età di 20 anni più o meno, avevo coscienza del mio problema di mascella e disturbo a livello dell’ATM sinistra che si è accentuata con gli anni.

A 28 anni ho preso il toro per le corna; mi sento sempre più a disagio nella mia bocca, con dolori frequenti sempre più forti.

Vado a farmi vedere da diversi ortodontisti (3) e mi dicono tutti che è necessario: o estrarre dei denti per far spazio, o intervenire con un’operazione pesante o seguire un trattamento con apparecchio di ferro. Non mi ha affatto rassicurato il fatto che avessero tutti opinioni differenti.

All’epoca ero a disagio nel mio corpo e pieno di complessi; l’idea di dover subire un trattamento pesante (e carico di conseguenze?) rafforzava il mio malessere, ma non avevo scelta e cominciavo a prepararmi psicologicamente ad incontrare il chirurgo a Lione affinché mi illustrasse l’intervento.

In quel periodo, giocando a calcio con gli amici, mi faccio male al tallone.

Il dolore persistente mi spinge a consultare un osteopata. Alla fine dell’esame mi decido a dirgli del mio problema alla mascella: mi dà il numero di telefono di un dentista che pratica un metodo sorprendente con un approccio totalmente diverso dalla norma.

Curioso decido di prendere appuntamento.

Vengo semplicemente conquistato da questo metodo soft presentato con il nome di Dentosofia. Il discorso di M. Montaud, quel giorno, mi colpisce nel più profondo di me. Ho la convinzione che questo trattamento è fatto su misura per me.

Inizio del trattamento, 18 ottobre 2006

Non sono mai stato in grado di superare mentalmente l’ostacolo dei miei complessi sul fisico, nemmeno con l’aiuto di uno psicologo e di sforzi continui; il rapporto con il mio corpo era fastidioso e problematico (fin dalla mia adolescenza); come se non volessi accettarlo nella sua totalità. Non sapevo come mai. Lo trovavo ridicolo, ma ciò nonostante continuava ad essere così.

Fin dal principio del trattamento accetto volentieri l’attivatore e dopo poco le porto anche la notte.

Faccio i miei esercizi tutti i giorni, 2 volte per 20 minuti.

Dopo 4 mesi osservo (in principio con diffidenza) la scomparsa del mio complesso fisico che mi trascinavo dietro dall’adolescenza e che era onnipresente.

Quel che è ancora più sorprendente è che è avvenuto nella discrezione e calma totale senza alcuno sforzo mentale o psicologico (all’epoca l’uso dell’attivatore per me aveva il solo scopo di curare i miei denti).

Non posso che constatare il prima e il dopo.

Oggi, dopo quasi due anni e mezzo di dentosofia e esercizi, sto bene nel mio corpo: siamo un tutt’uno e tutto ciò è… dimenticato!

Mi piace sempre fare questi esercizi di respirazione e giorno per giorno trovo l’energia per continuare: è un momento da me dedicato a me; un tempo in cui ritrovo me stesso.

Ho un’adorabile figlia di 10 mesi, arrivata al mondo molto in fretta e per caso.

Sua madre ed io ci siamo separati più di 2 mesi fa. La vita continua a sorprendermi e ad andar bene. Sono molto legato alla mamma di mia figlia ed è reciproco; ci rispettiamo sinceramente a vicenda. Ogni tanto mangiamo insieme, condividiamo attività comuni e quella principale è l’educazione della nostra gioia: nostra figlia.

Sono molto felice di aver avuto questa figlia con lei.

Mi oriento oggi verso una scelta artistica.

Trasformo le mie inspirazioni in atti e in energia; finalmente passo all’azione (prima era troppo difficile)… Passo dopo passo vado avanti, prende il tempo necessario e, anche se il mondo è imperfetto, così come me, trovo un senso veritiero e più giusto a quello che vivo oggi.

 

Ho accompagnato questa  giovane donna.
Testimonia dopo due anni  di trattamento.

Ho incontrato la dentosofia lungo un percorso personale di ricerca di una dimensione più umana della medicina.

Devo però ammettere che all’inizio del trattamento, cercavo soprattutto dei risultati visibili nell’aspetto esteriore della mia bocca. In effetti, cercavo di razionalizzare l’uso dell’attivatore: DOVEVO fare gli esercizi per VEDERE i risultati.

Dopo un consulto con il mio dentista ho capito che solamente un cambiamento del mio funzionamento poteva cambiare il mio benessere. Il mio rapporto con l’attivatore si è quindi trasformato, avendo io iniziato ad esprimere i miei sentimenti e i miei desideri.

Ho scoperto la difficoltà ad accettare tutte le sensazioni che la vita offre anche quelle negative come la collera, la frustrazione, l’ansia e la vendetta.

In passato al contrario facevo uso di un sistema “economico”: subivo per non dover discutere! Adesso invece aspetto il momento giusto per dire quel che penso ma so anche di non poter cambiare il mondo intero.

L’ultima fase cui sono giunta è che ora sono in grado di ascoltare ciò che provo, il mio corpo, i miei desideri, le relazioni. Adesso ho VOGLIA di lavorare con l’attivatore.

Questa voglia è venuta in seguito ad un’esperienza post sessione con l’attivatore. Per la prima volta ho avuto una reale sensazione di benessere globale; ho sentito il mio corpo trasformarsi, ho ascoltato le mie ossa scricchiolare e, infine, mi son sentita realmente sollevata.

Paziente accompagnata da un’amica dentosofa.

È chiaro che vedere la mia bocca sempre più bella mi commuove molto.

Non so se qualcuno può immaginare l’emozione che provo quando la mia bocca si chiude quasi in modo normale senza che i miei incisivi superiori si mangino metà del mio labbro inferiore.

Non pensavo che una tale rinascita fosse possibile un giorno e mi rendo conto di fino a che punto ho potuto soffrire di questo disequilibrio.

Mi sono fatto questo magnifico regalo, il trattamento, ma sicuramente bisogna digerirlo.

Questo lavora mi rimanda alla mancanza d’interesse dei miei genitori nei miei confronti quando ero bambina. Questi denti storti li hanno sempre fatti ridere… ma non me.

Ho accompagnato questa persona.
Questa testimonianza può sembrare lunga ma l’ho lasciata nella versione integrale poiché è precisa e mette in luce i “non-detti”, sepolti nel più profondo di noi, che si trasformano in traumi e in “mal-attie”.

  • SITUAZIONE ANTE PORTO DELL’ATTIVATORE

Soffro di problemi di digestione e stanchezza cronica sin dall’infanzia. Da notare ugualmente una sensibilità

forte che non può essere estranea a questi problemi che hanno acquisito un’intensità particolare nel tempo e soprattutto a seguito di questi tre episodi che mi hanno molto segnato:

  • Gennaio 1983: peritonite appendicolare;
  • Febbraio 2002: ricorrente infezione dentaria (scatenata, sembrerebbe, da un pezzo di strumento dentistico rimasto bloccato nella curva della radice; pezzo che è stato finalmente estratto quando mi è stato strappato il dente dopo un anno).
  • Nel frattempo i diversi antibiotici assunti mi hanno causato una candida intestinale cronica accompagnata da diverse intolleranze alimentari (glutine, lattosio, zucchero, carne…), un inizio di osteoporosi, demineralizzazione, perdita di 12 kg in pochi mesi…
  • questa situazione mi ha provocato uno stato di esaurimento fisico tale da farmi perdere, dopo 3 mesi di congedo dal mio lavoro, piano piano terreno sul piano professionale. Non avevo più la forza necessaria per assumermi le responsabilità che incombevano.

Da allora faccio esperienza di una graduale messa da parte e relegazione, davvero molto dolorosa in quanto la mia vita professionale era stata fino ad allora di successo.

  • Al termine del congedo di tre mesi, una dottoressa del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) si oppose, durante una visita di controllo nel 2004, al mio ritorno al lavoro a tempo pieno, esigendo che le dessi modo di contattare il medico del lavoro della mia azienda per informarlo che mi imponeva manu militari un par-time terapeutico di 6 mesi. (!)

Questo perché, secondo lei, non mi prendevo abbastanza “cura di me”.

«Signora, qui si tratta della sua salute, lei è troppo magra, lavora troppo», «comincio a stancarmi dei Servizi Marketing, sono pieni di persone oberate di lavoro e che non se ne rendono nemmeno conto», eccetera eccetera… Era il mondo all’incontrario. Come descrivere il mio sgomento uscendo da questo colloquio e la mia angoscia per le conseguenze che avrebbe avuto sul piano professionale (avevo il presentimento che questa decisione mi sarebbe costata la direzione del mio servizio).

Senza parlare della sorpresa del medico del lavoro quando mi riferì la sua conversazione telefonica con il SSN: era del tutto inusuale che il Sistema gli desse questo tipo di orientamento.

  • Docile e soprattutto determinata a riprendermi rapidamente, ho alla fine accettato l’ipotesi che si trattasse di depressione incosciente e ho anche preso gli antidepressivi + ansiolitici che mi sono stati prescritti. Dopo un mese ho deciso di smettere di assumere questi farmaci per eccesso di tachicardia sopraggiunti in concomitanza dell’assunzione di queste medicine. E in più non ero affatto convinto dell’utilità degli antidepressivi nel mio caso.
  • 3 Gennaio 2010: nuovo problema dentale causa deposito di una vecchia amalgama del 1970. Il mio dentista aveva tra l’altro diagnosticato una mal-occlusione legata all’assenza dell’ultimo molare superiore sinistro (strappato nel 2003 per i motivi sopra citati). Era dunque allo stesso modo necessario, secondo lei, «raddrizzare la mal-occlusione» colmando il vuoto dovuto all’assenza del molare con un dente su perno.

Non ho dato alcun seguito a questa raccomandazione, essendosi la mia salute ulteriormente deteriorata.

  • In seguito al deposito dell’amalgama infatti ho sofferto per due mesi di bruciori atroci interne alla bocca (alle gengive, alla lingua e alle labbra), di crampi molto dolori al ventre e d’insonnie sfinenti conseguenti a questi bruciori e dolori.

Un’esame delle urine ha evidenziato tassi anormali di mercurio, arsenico e nickel; questo nuovo episodio è stato seguito da un ulteriore degradazione del mio stato generale con i sintomi seguenti: forti tachicardie (soprattutto dopo i pasti), crampi e gonfiori quasi permanenti, comparsa di un acufene all’orecchio sinistro, pressione molto bassa, peggioramento del sonno con insonnie ripetute…

Mi sentivo totalmente sperduta, era infatti in un sonno strutturalmente di buona qualità che fin dall’infanzia avevo trovato il fondamento del mio equilibrio allo stesso tempo fisico e psichico.

  • Notare che i molteplici esami, radiografie, ecografie… effettuate tra il 2002 e il marzo 2010 non hanno trovato né dato niente Solamente le analisi del sangue indicano dal 2003 un basso livello di globuli bianchi (le difese immunitarie) e una demineralizzazione molto pronunciata.

Per concludere:

la diagnosi di “uomini e donne dell’arte”, che sia il mio medico curante o i diversi professionisti incontrati nel corso degli anni, è sempre stata più o meno la stessa: esaurimento, sovraccarico lavorativo, depressione “superata”…

  • Io però non mi sentivo né particolarmente “depressa” né realmente “oberata dal lavoro”. Scoraggiata sì, sicuramente e anche spesso, ma per brevi periodi. Depressa no, ne sono sinceramente convinta, forse perché amo la vita, nonostante il mio corpo sia esaurito.

E poi a dispetto di tutte queste delusioni di salute e di queste bufere digestive, avevo conservati (tranne in periodi di crisi) un buon appetito. Cosa che non è indice caratteristico della depressione.

  • Il consiglio ricevuto più spesso:

«Cambi vita» o anche «Faccia una psicoterapia».

  • Tutte le mie peripezie di salute sono state una bella opportunità di sperimentare diverse soluzioni di medicina dolce e naturale che mi erano sconosciute (naturopatia, omeopatia, bagni derivati, alimentazione biologica, ecc…). Tuttavia i loro benefici (per certi che fossero) hanno sempre avuto una portata limitata, soprattutto per quel che riguarda la loro durata.
  • Al contrario queste prove sono certamente state un’opportunità o per meglio dire una grazia, su un piano più fondamentale dello sviluppo interiore.
  • FEEDBACK SULL’ESPERIENZA CON LA DENTOSOFIA

È in questo contesto e in questo spirito che ho scoperto il libro del Signor Montaud, un pomeriggio d’aprile nel 2010. Dopo aver letto l’opera, per la prima volta, ho avuto l’intuizione di un percorso leale e audace nella sua semplicità.

  • Il 15 aprile ho scritto una mail al Signor Montaud per spiegargli la mia condizione. Una volta da lui ricevuta questa lettera, ho subito chiamato il suo studio e preso appuntamento.
  • Il 19 maggio ho incontrato Michel Montaud. Nel frattempo avevo riletto due volte il suo libro.
  • Il 16 giugno, al termine del nostro secondo appuntamento, sono ripartita con l’attivatore, che ho sperimentato la sera stessa arrivando a Parigi.

La prima cosa che ho notato è un miglioramento tanto inaspettato quanto spettacolare della qualità del mio sonno. Questo miglioramento è arrivato in modo quasi istantaneo, in qualche giorno. Ho ritrovato il sonno profondo e denso che avevo quand’ero giovane. Avevo dimenticato che si potesse dormire così bene.

Dal 16 giugno ho avuto una sola notte d’insonnia; i dolori abominevoli non sono più causa di privazione del sonno.

In caso di dolore ho osservato che masticando il più serenamente possibile l’attivatore riesco a riaddormentarmi. Tenuto conto dell’importanza del sonno per il mio equilibrio generale, è un progresso e un benessere che assaporo ogni giorno.

Il secondo punto importante è un miglioramento sensibile del ritmo cardiaco. Ho meno crisi tachicardiche anche dopo i pasti.

La terza cosa notata è che mi sento meno stanca, più resistente. Infatti da metà novembre i disordini digestivi sembrano diminuire nel tempo; a Natale mi sono permessa alcuni sgarri alimentari, che sono stati globalmente ben tollerati; ho anche meno gonfiori e dolori addominali; ho anche notato che non mi puzzava più l’alito al risveglio.

  • Notare un episodio divertente: in seguito ad un’infezione alla mano dopo un incidente casalingo nel novembre scorso ho assunto antibiotici per 10 giorni senza il minimo problema di digestione.

Porto l’attivatore regolarmente e senza difficoltà tutte le notti per 8 ore circa. L’avrò perso nel sonno solo due o tre volte in sette mesi. Durante il giorno lo porto di nuovo 2 ore in media in maniera passiva, e ugualmente in maniera attiva per due sessioni al giorno, di rilassamento per una mezzora ognuna, che sento essere molto benefiche.

  • Con il miglioramento del mio stato generale, il mio morale/umore è decisamente migliorato.
  • Mi sento tra l’altro più regolare, più costante nello sforzo, quale che sia, più serena, più nel presente mentre prima ero costantemente sepolta nel passato; forse anche meno emotiva.
  • Noto anche dei progressi nella musica – canto e pianoforte – soprattutto per quanto riguarda il ritmo, in cui ho sempre avuto enormi problemi.

Ecco il bilancio di questa prima tappa di sette mesi. I risultati ottenuti mi spronano a perseverare, tanto più che arrivano in un momento cruciale in cui desidero dare un senso nuovo alla mia vita.

Continua…

OGGETTO: FEEDBACK ESPERIENZA CON L’ATTIVATORE/2a TAPPA

Ho finalmente trovato il coraggio di cominciare un processo di riconciliazione con la mia figlia più grande. Le ultime settimane sono quindi state segnate da grandi disordini sul piano digestivo derivanti dai grandi stravolgimenti interiori che vivo in questo momento.

Lungo il percorso ho preso coscienza che c’era un presupposto indispensabile: riconciliarmi con me stessa. Ho realizzato che ritrovare il mio posto presso mia figlia, e per estensione in seno alla famiglia e all’esterno, implicava necessariamente accettare, per la prima volta da quarant’anni:

  • di ritornare sul mio passato, di cui lei è una delle conseguenze,
  • di riflettere sui fatti e sulla loro concatenazione,
  • di analizzare questi fatti il più razionalmente possibile.

Sforzandomi di lasciar da parte, il tempo di questo confronto, le sofferenze e le paure, una colpevolezza che mi divora e un potente sentimento d’inferiorità sul piano affettivo dall’età di 16 anni.

  • Risultati osservati sul piano Salute:

Nessun progresso da questo punto di vista per ragione del contesto.

Nonostante forti disturbi digestivi ricorrenti da qualche settimana (in concomitanza alla mia decisione di passare all’azione), ho sofferto di insonnia solo in due occasioni e il resto del tempo sono riuscita a dormire.

Cosa primordiale per il mio equilibrio. La qualità del sonno è molto meno buona rispetto al primo periodo ma ne capisco i motivi e affronto il tutto serenamente.

Riassumendo direi che le conquiste – sonno e energia – del primo periodo sono globalmente preservate e “resistono” bene quanto possibile alla pressione dei fatti.

  • Risultati osservati sul piano Psiche:

Progressi molto significativi in questo periodo. È in questo dominio che il sostegno dell’attivatore si dimostra più lampante. È quasi il riflesso inverso del primo periodo. Più accentuato e questa volta a vantaggio della parte psichica. È curioso come sembra che le cose si pacifichino più rapidamente sul piano morale e psichico e che il corpo sia riluttante e si faccia trascinare.

In modo inaspettato, scrivere questa lettera è stato diverso da quanto pensassi. Mentre lo facevo ho tenuto l’attivatore perennemente in bocca, cosa che mi ha molto aiutato a rasserenarmi e concentrarmi.

Da quando ho iniziato a scrivere mia ha pervaso una sensazione di immenso sollievo. E quando ieri finalmente ho mandato questa lettera, ho provato un sentimento ineffabile di leggerezza e libertà nei confronti di me stessa e del resto del mondo. Niente di più. Né orgoglio né gioia particolari, semplicemente come se le cose fossero in ordine. In italiano {questa e le altre testimonianze sono tradotte dal francese} per dire che va tutto bene si dice “tutto a posto”, in questo caso ogni cosa è realmente al proprio posto.

Quale che sia la reazione di mia figlia e la decisione che prenderà, so che in un certo modo ho già ritrovato il mio posto. Almeno ai miei occhi, e non è così male. Aspetto quindi il seguito con impazienza e fiducia.

  • Regolarità del porto dell’attivatore:

GIORNO→  Come detto nel nostro ultimo colloquio del mese di maggio, sono stata poco diligente nella pratica dell’attivatore in modalità rilassamento durante la giornata. Mi sforzo di riprendere a farlo almeno una volta al giorno. Tanto più che mi apporta molti benefici; però lo porto due ore buone al giorno in modo passivo, ciò mentre mi occupo di diverse attività domestiche o suono il piano (e mentre scrivo questa lettera).

NOTTE →  In compenso lo porto ogni notte senza eccezioni. Mi è semplicemente indispensabile.

  • Conclusione a termine di questa seconda tappa di 6 mesi:

La redazione di questa lettera e il lavoro su me stessa che l’ha preceduta sono i punti principali di questa seconda tappa. Mi ha esaurito fisicamente ma il tutto è successo in condizioni psicologiche paradossalmente esemplari, tenuto conto del soggetto trattato.

Continua…

OGGETTO: FEEDBACK ESPERIENZA CON L’ATTIVATORE/3a TAPPA

Buongiorno Signor Montaud,

mi voglia scusare per il ritardo con cui le invio questo feedback sulla terza tappa; i fatti che sto affrontando in questo momento sono commisurati alla metamorfosi che vivo su tutti i piani della mia vita, nessuno escluso, dal giugno 2010.

  • CONTESTO:

Non si tratta di una rivoluzione (tanto è vero che non ho nessuna intenzione di tornare al punto di partenza!) ma una vera e propria trasformazione profonda che ha impatto sulla mia vita su tutti i livelli. Una rimessa in causa totale della ma vita relazionale attraverso un riposizionamento familiare e professionale, essendo i due conseguenze dirette di un riposizionamento interiore.

È quindi un periodo di intensa effervescenza: prima una lotta interna costante con vecchi riflessi emotivi parassiti che sono riluttanti a scomparire, e anche l’insistente cammino per ritrovare il mio giusto posto in seno alla famiglia dopo tanti anni di rinuncia dolorosa e silenziosa. Ho l’impressione di vivere l’esperienza di un soldato dato disperso per tanti anni e la cui sola esistenza stravolge il nuovo ordine stabilito in sua assenza.

Per concludere: il contesto esterno rispetto al feedback precedente dello scorso giugno si è radicalizzato ed aggravato. Se ci si attiene all’ordine visibile delle cose, tutti i tentativi effettuati sono naufragati in fallimenti ripetuti. Tuttavia sono stati tutti inspirati da un desiderio profondo d’armonia e d’amore.

È impressionante la differenza rispetto ai progressi sentiti allo stesso tempo sul piano interiore. 18 mesi fa, ovvero prima che iniziassi il mio percorso con l’attivatore, avrei vissuti questi fallimenti come altrettante ferite che mi avrebbero annientata.

Vivo infatti paradossalmente questi fallimenti con una specie di quiete tranquillità e li considero come un’illusione momentanea.

L’essenziale è che sono finalmente uscita da uno stato di dolorosa passività durata quarant’anni; è meraviglioso sentir crescere in sé la forza di agire; e di farlo con più discernimento possibile a livello emozionale. Quindi adesso avanzo, anche se passo per passo e giorno per giorno, con sicurezza. Ritornando il meno possibile sul passato e rimanendo flessibilmente aperta agli sviluppi positivi che verranno.

  • SITUAZIONE SALUTE:

Grandi progressi rispetto al feedback precedente. Si sono consolidate alcune cose buone:

  • SONNO profondo e sereno, divenuto l’ordinario. È un beneficio che apprezzo e assaporo quasi quotidianamente con riconoscenza. Da notare la manifestazione di sogni che si moltiplicano da diverse settimane e che sono l’illustrazione perfetta (un sogno!) dell’armonia familiare a cui aspiro… è molto curioso, poiché le sensazioni in questi sogni sono di un’intensità così radiosa che ne risento i benefici prolungati ben dopo il mio risveglio. E tuttavia vivo una realtà agli antipodi dei miei sogni.
  • DIGESTIONE molto migliorata sotto tutti gli aspetti; meno spasmi, meno crampi, crisi sempre più rare e distanti fra loro, quasi scomparsa delle emicranie (che erano legati ai disordini intestinali).

Dichiarata intollerante al glutine, al lattosio e allo zucchero nel 2003, rincomincio a mangiare pasta e un po’ di pane (con immensa gioia!). L’intolleranza al glutine si sta risolvendo. Solo zucchero e latticini resistono ancora.

Non ho ancora ripreso tutti i chili che mi mancano ma sono molto fiduciosa per il seguito.

  • ENERGIA, dinamismo. Tutta va sempre meglio, senza paragone con il “prima”. Sono sempre meno e sempre meno spesso stanca.
  • MORALE, ottimismo: senza paragoni con il “prima”. Per il semplice motivo che ho la convinzione di andare avanti, indipendentemente dal risultato e a dispetto degli ostacoli.

Questi benefici (sonno, digestione, energia) mi rendono emotivamente più resistente e forte.

  • ATTIVATORE: porto l’attivatore tutte le notti senza alcuna eccezione, sono molto più regolare di giorno da qualche mese, due o tre volte al giorno (durata: mezzora a sessione).

Riconosco che sia estremamente rigenerante. Riesco (o almeno penso di riuscire) a “lasciare andare” rapidamente (5/10 minuti circa) e a giungere ad uno stato di rilassamento profondo pur restando cosciente. Dopo le sessioni mi sento bene e tranquilla, e tutto ciò mi incoraggia a perseverare nella regolarità. Di solito dopo queste sessioni di rilassamento suono un può di musica – pianoforte – oppure canto.

Con l’esperienza ho realizzato che la chiusura della mascella sull’attivatore è più efficace in termini di rilassamento profondo al momento dell’espirazione. D’altronde più la chiusura della mascella è leggera e delicata, più il respiro rallenta, il battito del cuore si regolarizza e il rilassamento diventa profondo.

In conclusione:  sperimento giorno per giorno l’intimità profonda che lega corpo e spirito. Ecco lo stato del “cantiere” ad oggi.

Ho accompagnato questa persona.

Dopo la lettura del libro del Signor Michel Montaud, mi sono davvero interessato all’utilizzo dell’attivatore, poiché ho una sovra-occlusione importante, in più soffro di roncopatia e di apnee del sonno ogni notte, motivo per cui il mattino mi sveglio più stanco di quanto non fossi la sera prima.

La mia compagna ha osservato che in occasione di queste apnee era come se il mio corpo fosse nel panico, preso da sobbalzi alla fine delle apnee.

Alla seconda visita, martedì 16 febbraio 2011, M. Montaud mi ha consegnato un attivatore pluri-funzionale, spiegandomi come usarlo. La sera stessa ho messo l’attivatore e oh! Sorpresa per la mia compagna, scomparsa del russare, delle apnee del sonno, e infatti il mattino seguente mi sentivo in gran forma.

Continuo a portarlo la notte, e ad utilizzarlo di giorno, e oggi martedì 21 giugno 2011, la mia compagna conferma il fatto che non russo più del tutto, che non faccio più apnee nel sonno, che il sonno è calmo e il mio corpo tranquillo e rilassato.

Tenuto conto di questi risultati spettacolari, ci tengo a offrire la mia testimonianza perché possa inspirare altre persone affette dalle mie stesse patologie a provare quest’esperienza.

Posso anche aggiungere che con questo sonno tranquillo faccio ogni giorno una gran quantità di sogni, e molto spesso, altamente simbolici, sogni che illuminano il mio percorso di vita.

Tutti i miei ringraziamenti a Michel Montaud, al suo libro, che mi inspirato ad usare l’attivatore, e ha così permesso di trasformare… le mie notti.

Ho accompagnato questa persona.

Ero da anni cosciente di non stare bene. Difficoltà professionali e difficoltà relazionali con mio figlio mi spinsero a prendere in mano la situazione e intraprendere un’azione terapeutica.

Per un anno ho praticato una terapia sotto ipnosi.

Fin dall’inizio, dopo solamente qualche seduta, ho avuto una forte crisi di panico. Ho nel frattempo continuato le sedute fino ad un’ulteriore crisi, un anno dopo la prima.

La notte seguente mi sono svegliata in preda ad un dolore indescrivibile, al contempo fisica e morale. In quel momento l’unica soluzione per mettere fine a tutto quel dolore era sopprimermi. Sono dunque andata in bagno, completamente stordita dal dolore, e ho cominciato a tagliarmi sulle braccia e ad ingoiare tutto ciò che si trovava alla mia portata. Mio marito si è allora svegliato, e ha chiamato il mio medico.

Sono stata in seguito ricoverata in una clinica psichiatrica per 2 mesi. Dopo una cura di sonno di 12 giorni, assumevo farmaci e avevo un colloquio quotidiano con uno psichiatra. Durante le lunghe ore d’ozio, fumavo molto e spegnevo le cicche schiacciandomele sulle braccia.

Dopo 2 mesi, contro l’opinione dello psichiatra ma visto il poco o nullo miglioramento della mia condizione, mio marito mi ha fatta uscire da questa clinica e 1 mese dopo riprendevo, con grandi difficoltà, a lavorare.

I mesi seguenti sono stati molto difficili perché, se la crisi era superata, il malessere persisteva. Questa esperienza mi ha almeno insegnato a riconoscere e decodificare i sintomi nel mio comportamento che mi invitavano a reagire.

Cinque anni dopo mi sono sentita abbastanza “ricostruita” e allo stesso tempo cosciente di questo malessere che persisteva per intraprendere un percorso psico-generazionale.

Per un anno ho visto un terapeuta che mi ha aiutato, in particolare proponendomi degli esercizi pratici, che si traducevano in azioni.

Ad esempio: scegliere 5 persone con cui avevo o non avevo buoni rapporti, andare da loro con un piccolo regalo, esprimere loro la mia gratitudine per quel che mi avevano dato (anche se avevamo avuto delle divergenze), oppure costruire un piccolo altare con delle piccole figure che raffiguravano i miei genitori, nonni e andare a guardarlo più volte al giorno, oppure scrivere a mio padre tutto ciò che non avevo potuto dirgli prima della sua morte e dire a mia madre che l’amavo e che la ringraziavo di avermi dato la vita.

Tutto ciò era difficile ma sentivo che il fatto di essere un’attrice avrebbe inciso in modo positivo.

Qualche anno dopo mi sono unita ad un’associazione di sviluppo spirituale e da due anni, pratico la dentosofia.

Sono molto meno angosciata, meno dipendente dallo sguardo degli altri. Dare un senso alla propria vita è diventata la mia realtà e non più una teoria intellettuale.

La psico-geneologia e poi la dentosofia mi hanno fatto capire che realmente siamo attori della nostra vita, della nostra salute, su tutti i piani.

Tutti questi percorsi sono stati intrapresi con, certamente, l’idea di stare meglio, di soffrire meno. Ma al di là della “mia piccola persona”, ho fatto tutto ciò anche per i miei figli e, ancora oltre, per apportare il più possibile del positivo all’umanità.

Ho accompagnato questa persona.

Buongiorno, le scrivo questo messaggio per dirle come sto dall’inizio del trattamento della dentosofia.

Gli effetti sono abbastanza spettacolari su diversi piani. È da 6 mesi che ho l’attivatore.

Prima d’incominciare il trattamento ero una persona molto ansiosa, sempre intenta a preoccuparmi di quello che sarebbe successo un attimo dopo l’attimo presente, a temere il peggio… Particolarmente sfinente!… Siamo ora ad agosto, e sono sorprendentemente calma, il criceto che prima correva senza sosta dentro la ruota nella mia testa si è fermato e anche se ci sono delle situazioni stressanti, non mi preoccupo, anzi, me ne frego sinceramente.

Pratico l’osteopatia dinamica e anche i miei pazienti hanno notato la differenza: sentono ora quello che succede nei loro corpi durante la seduta, le sensazioni sono nette, profonde, in correlazione con quello che succede sotto le mie mani, e sempre più persone escono dallo studio stando già meglio, mentre di solito ci volevano 3 giorno perché si instaurasse il benessere.

Sono quindi impaziente di vedere il seguito, poiché è davvero efficace per me.

Grazie mille. A presto

Ho accompagnato questa persona.

Buongiorno,

mi chiamo Aurélie, ho 34 anni. Per me è importante dare la mia testimonianza perché l’incontro con Michel Montaud ha cambiato molte cose nella mia vita…

«Constato con spavento che i miei denti si sono mossi davvero tanto… la mia spazio maggiore e la mia asimmetria, diagnosticate da chirurghi e ortodontisti, si aggravano e le difficoltà per mangiare e masticare aumentano… anche il mio comportamento ne risente tanto i miei denti mi preoccupano…

Secondo i chirurghi e gli ortodontisti sarebbe necessario togliermi 4 denti, poi portare un apparecchio fisso per 2 anni, poi fare un’operazione chirurgica maxillofacciale, questa stessa seguita da un apparecchio da tenere per circa 6 mesi… Ad essere sinceri, tutto ciò mi fa molta paura… non conosce le conseguenze di un tale intervento e niente può dare risposte alle mie domande (il posto della lingua, i dolori, …). Mi prendo quindi il tempo necessario per riflettere, mi sento invasa dai dubbi. Alla fine la mia riflessione si orienta verso la DENTOSOFIA, pratica di cui ignoravo totalmente l’esistenza.

Al momento del mio primo consulto con Michel Montaud, mio marito mi accompagna e ammettiamo di essere sorpresi delle sue intenzioni e aver pensato che stesse bluffando (perdonatemi l’espressione)…

Infatti Michel Montaud ha saputo descrivermi perfettamente e senza nemmeno conoscermi, o avermi mai visto!!! Si rimane senza fiato di fronte a quanto una bocca possa rivelare sulla persona, sui suoi mali… sepolti nel corpo… Attraverso la bocca e i denti mi ha aperto gli occhi su molteplici verità.

Oggi, dopo più di 9 mesi, il risultato è spettacolare; ma alla fine il risultato più spettacolare riguarda il mio modo di essere d’oggi. Sinceramente più obiettiva, più sicura di me, più realista di fronte al mondo che mi circonda, vi assicuro che dovremmo TUTTI praticare la dentosofia.

Prendere coscienza di sé è forse difficile da accettare ma davvero necessario per avanzare… e far muovere i denti!!!!!

Non posso che essere fiera di me per fatto questa scelta e dire GRAZIE.

Cordiali saluti, con tutto il rispetto che le devo».

Ho accompagnato questa persona.

Credo di aver lasciato perdere il passato e chiedermi di tornarci per indicare le tappe della mia “storia” dalla mia entrata nella dentosofia, mi ha portato a rileggere degli esercizi d’osservazione di me nelle 3 sfere (fisica, emotiva e intellettuale), che ho redatto per più di 2 anni, in occasione di situazioni di vita ordinaria.

Ho riscoperto una persona piena di illusioni su se stesse e sul mondo, convinta di aver ragione nella maggior parte delle circostanze, rigida, che esprimeva esigenze incessanti, egocentrica, sempre collerica, chiusa, nel rifiuto, nella fuga, nel bisogno di riconoscenza e approvazione, e quindi perfettamente infantile nonostante più di ½ secolo di vita.

Niente di straordinario, alla fine, e totalmente umano…

L’incisivo sinistro superiore era davvero prominente, ed era molto brutto a vedersi, ed evitavo di sorridere troppo ampiamente. Da qualche tempo ha praticamente integrato il posto del suo vicino. D’altronde non è l’unico ad aver cambiato ubicazione, ho potuto rendermene conto su una foto recente in cui quasi non mi “riconoscevo”.

Riguardo a lei, Michel Montaud, desidero appuntare che dopo averla copiosamente insultata e disprezzata internamente e silenziosamente dopo il nostro 1° appuntamento, ho rapidamente imparato a riconoscere il sostegno e il riconoscimento che mi apportava. Penso che mi aspettavo da lei un comportamento da padre, il primo anno discutevano molto e spesso e confrontavamo le nostre opinioni a volte anche opposte. Progressivamente ho iniziato ad ascoltarla, o forse no, ma sapevo che sarebbe venuto fuori un elemento che mi sarebbe risultato veramente utile. Fino al giugno 2011.

Al mio appuntamento successivo, questo non aveva più luogo di esistere; da una settimana una frase mi si era imposta: «legata ma non attaccata!» e si adattava a molte situazioni e relazioni della mia vita. Come se qualcosa in me decollasse o un nuovo inizio.

Ma per arrivare a questo stadio, ho attraversato alcuni shock coscienti. Prima un incidente, che mi lasciato senza macchina e con 2 costole rotte. Credo che non accettasi la realtà per quello che era, e dormendo, mi ci sono buttata. Ho cominciato a percepire meglio tutte le “belle” qualità sopra menzionate. Ma, incapace di affrontarle, mi sono arrabbiata (ma non a lungo) con tutta la mia famiglia e con altri al matrimonio di mio figlio una settimana più tardi. Eppure il processo di trasformazione si era innestato, con conseguente accettazione e lasciare andare reali delle situazioni esterne, ma ugualmente interne.

Fino al decesso di mio fratello: eravamo al ristorante e si è accasciato; ho subito capito che era morto e che i soccorritori non sarebbero riusciti a rianimarlo. Ero cosciente di tutto quello che succedeva intorno a me e dentro di me, emozioni e sentimenti, pensieri e sensazioni fisiche. Ho affrontato tutto ciò che è successo dopo, praticamente da sola, con calma e efficienza e non sapevo che ne sarei stata capace.

Per quanto riguarda il lavoro di dentosofia, all’inizio masticavo l’attivatore con una specie di rabbia, violenza, forza, accanimento, come un desiderio di distruzione; ero focalizzata solo sui miei denti, ero solo i miei denti.

Finalmente ho cercato e trovato la calma nella sua pratica, comprendendo che la presenza e la coscienza sia nella tensione sia nell’allentamento erano importanti poiché queste 2 fasi concorrono a creare armonia e equilibrio. Attualmente mi concentro piuttosto sul rilassamento di tutto il corpo.

Finisco attenuando il quadro dell’inizio: 2 anni ½, il lasciare andare e l’accettare ci ciò che è, degli altri e di me, in una forma di rispetto, di dolcezza e di gioia, si manifestano di più.

Qualcosa in me è più dritto e più forte, sulla strada dell’autonomia e di una maggior sicurezza. E questo è il risultato della dentosofia e insieme di un vero cammino spirituale.

So anche che sono solo all’inizio, i pochi risultati ottenuti non possono mascherare la necessità di perseverare nell’approfondimento di questo lavoro che alla fine è lo scopo della vita, o almeno della mia vita.

Ho accompagnato questa persona.

Buongiorno Michel,

Prima di incontrare la dentosofia cercavo qualcosa come un’anima che sa di dover trovare qualcosa e questo qualcosa è dentro di lei, ma non sapevo come accedervi (anche se con lo yoga e la meditazione vi avevo già avuto accesso, ma era stato effimero e di durata molto breve).

Ho iniziato con l’attivatore 1 anno e mezzo fa. Ma questi ultimi 6 mesi sono stati il vero cambiamento. Ho l’impressione di aver progredito nel mio io più in questi 6 mesi che nei 25 anni della mia vita precedente.

Sono lontano dall’aver raggiunto la vera coscienza e il vecchio cervello è sempre qui, e vuole ritornare al suo posto, ma ogni giorno mi allontano da lui sempre più.

Grazie di aver usato la tua coscienza per aiutare gli altri a risvegliarsi.

Ho accompagnato questa persona.

Buongiorno,

Prima di iniziare il trattamento della dentosofia, ero una persona molto angosciata, con un criceto che correva senza sosta nella scatola cranica, fenomeno sfinente nel quotidiano. Le relazioni con i genitori non erano affatto buone.

Non mi permettevo neanche di credere che potevo cambiare qualcosa nella mia vita. Avevo dei sogni ma non osavo pensarci.

La prima cosa a fermarsi è stato il famoso criceto: incredibile!

A poco a poco mi sono resa conto e ho osato ammettere che non mi realizzavo più per nulla nel mio lavoro attuale. Per un certo periodo non sono stata affatto a mio agio, perché non sapevo veramente cosa fare della mia vita.

Poi i sogni che avevo sepolto si sono svegliati. Perché non fare giustamente di tutto per viverli? Sarebbe terribile rimpiangere in seguito di non aver fatto nulla.

Adesso inizio una formazione di canto di 4 anni: è una follia, non ho mai cantato in tutta la mia vita e mi attrae molto!

I rapporti con i miei genitori sono cambiati; complicità, ascolto sono ormai all’ordine del giorno!

La cosa più strepitosa è stata l’accoglienza riservatomi da mio padre a fine anno. Quest’uomo, da buon inglese, non è mai stato espressivo a livello emotivo; ho avuto diritto ad un fortissimo abbraccio e mio fratello, testimone della scena, è rimasto senza parole…

Son lontana dal finire il trattamento e nonostante ciò, ci sono stati moltissimi cambiamenti.

Non vedo l’ora di vedere il seguito…!

In ogni caso GRAZIE MILLE!

Ho accompagnato questa persona.

«Signor Montaud, ho letto il suo libro. Ho davvero voglia di crederci. Sento nel profondo che questo mi corrisponde perfettamente. Mi lancio in questa avventura poiché, dopo il parere di uno “specialista”, estrarre dei denti, aprire le gengive, “imbrigliare” i miei denti… mi fa orrore.

Esiste quindi altro, un’altra maniera di fermare l’avanzamento dei denti. Ho più di 50 anni; ho avuto un apparecchio fisso per tutta la mia infanzia; mi hanno estratto chissà quanti denti, ne ho perso il conto. Il dentista si arrabbiava, nemmeno con tutto questo la situazione si normalizzava… Sono rimasta con una dentizione che non mi conveniva; mi ci sono abituata, l’ho sopportato… ed ecco che ero mi disturba molto, me lo si fa notare.

Sono in un periodo difficile dal punto di vista affettivo causa una separazione dolorosa. A casa mi lancio in alcuni lavori, da tanto tempo progetti, sono occupata a correre ovunque e mi lancio in lavori anche nella mia bocca, c’è movimento dappertutto.

Fin dall’inizio con l’attivatore in bocca, è il tour de France nella mia testa ma mi fermo… 3 volte 20 minuti è tanto ed è poco… ho bisogno di almeno quello per fermarmi. E anche se intorno a me c’è ancora agitazione trovo in fondo a me calma e relax.

Avevo sofferto qualche mese prima di ipertiroidismo senza capire… perché mi piace capire? E le risposte dove sono? Bisogna davvero capire tutto?

Quando vedo i risultati nella mia bocca ci credo, è evidente, si vede.

Ma allora se davvero sono gli eventi, la vita, le cose della vita a fare tutto questo, come reagire e non lasciare più che si impongano elementi che non ci corrispondono?

Senza violenza, senza coercizione e senza lotta. Cercare in fondo a sé le risposte che sono “giuste” per sé. Quelle che fanno andare avanti al proprio ritmo sul proprio cammino (vedasi Michel Montaud).

Ora capisco. Non sono che al principio… le persone che mi conoscono mi trovano più tranquilla, più calma.

Oso affermare le mie opinioni, senza voler per forza che gli altri la pensino come me. Non impongo ma mi affermo… senza violenza.»

Ho accompagnato questa persona e suo figlio.

Ho iniziato la dentosofia più di un anno fa, nel gennaio 2013. Avevo in effetti dei dolori alle mascelle (causa mancanza di spazio) e soprattutto raffreddori e otiti cronici. I miei incisivi superiori centrali erano largamente accavallati.

Oggi, un anno dopo, i dolori sono spariti. Ho la sensazione di aver spazio nella bocca, cosa rilassante e gradevole! I miei raffreddori sono molto meno frequenti e soprattutto molto meno duraturi ed intensi. Ho imparato a respirare dal naso, mentre prima respiravo solamente con la bocca. Ora anche se non ho addosso l’attivatore ho il riflesso e l’abitudine di respirare con il naso! L’otite invece non è ancora risolta.

I miei incisivi superiori erano molto sovrapposti gli uni agli altri. Oggi sono quasi perfettamente allineati!

È incredibile.

Ed è esattamente ciò che è successo a mio figlio di 10 anni, che ha ugualmente iniziato il percorso della dentosofia.

Aveva un canino, lato destro, che non poteva uscire per la mancanza di spazio. Ci avevano dunque detto di fare dell’ortodonzia, ma non volevamo. In pochissimo tempo il suo canino è uscito e i suoi denti si sono riallineati.

Ci sono state evidenti ripercussioni parallele sul piano psicologico.

Per quel che riguarda me, seguo un’assidua formazione per diventare arte-terapeuta, perciò lavoro sui miei conflitti interiori con un approccio spirituale (meditazione, sogni ad occhi aperti/lucidi). La dentosofia e la mia formazione vanno quindi nella medesima direzione.

È sorprendente vedere come, in contemporanea a quando risolvevo il conflitto con mio padre, i miei canini superiori, destro e sinistro, riprendevano il loro posto.

Ho vissuto con un padre molto autoritario, con rabbia e con il sentimento di non essere né ascoltata né riconosciuta. È morto in modo brutale di infarto sotto i miei occhi, ormai quasi 4 anni fa. Adesso sono in pace con tutto questo (il mio passato con lui, la sua morte).

Per quanto riguarda mio figlio di 10 anni, sembra più felice e a suo agio con se stesso. Quel che è più spettacolare è la sua scrittura (che rivela i cambiamenti psicologici interni). Infatti aveva da sempre una grafia piccola, irregolare e riflettente la sua tensione nervosa. Qualche mese dopo (2 o 3), la sua grafia è diventata ampia, regolare, rotonda e testimoniava molta più serenità!

La dentosofia permette quindi di risolvere in modo dolce e cosciente problemi d’ortodonzia, e di evitare l’artiglieria pesante dell’ortodonzia classica, che non rispetta assolutamente l’essere umano. Wow!

D’altronde, i momenti passati a mordicchiare l’attivatore permettono di riposarsi, di prendersi del tempo per sé, cosa non irrilevante.

Infine la risoluzione dei conflitti interni comporta la rimessa in posizione armoniosa dei denti. L’armonia ritorna nell’essere su tutti i piani, e quindi il piano fisico segue.

È sicuramente ‘unico metodo d’ortodonzia che dovrebbe esistere al giorno d’oggi…

Paziente accompagnata da un amico dentosofo.

Ho iniziato il trattamento nel giugno 2013 per raddrizzare i miei denti. Inizialmente lo scopo era principalmente estetico.

Infatti ho portato un apparecchio “classico” per 3 anni e ½ . In principio ero soddisfatta ma a poco a poco i miei denti si sono nuovamente allontanati e lentamente riprendevano la posizione di partenza. Stavo anche pensando di rimettere un apparecchio fisso a 23 anni…

Poi per caso ho saputo che esisteva questo trattamento.

Mi sembrava buono e soprattutto coerente, nel senso che il fatto di accompagnare i denti nel rimettermi a posto attraverso esercizi quotidiani di rilassamento piuttosto che forzarli con dolore a raddrizzarsi, mi sembra molto più appropriato.

Quindi ho incominciato gli esercizi aumentando gradualmente la durata delle sessioni. In qualche mese la mia bocca si è trasformata.

Era davvero impressionante, devo ammettere di esserne stata io stessa stupita.

Ma dove voglio andare a parare? Il trattamento non ha solo scopo estetico, accompagnare i denti è solo parte di un tutto molto più grande.

Imparando a rilassarmi, a lasciarmi andare dalle tensioni, dai pesi che mi porto appresso da anni e qui parlo di vissuto, di tutto quello che mi è capitato e che mi pesa, mi sono sentita meglio.

Certo, non succede così, schioccando le dita, ho dovuto impegnarmi nel trattamento ed è sempre così, rimettermi in discussione, perdonarmi, ma sento che progredisco, che mi guarisco, che riparo.

Preciso anche che ho avuto tumori benigni al seno all’età di 20 anni, mi hanno operata ma è velocemente ricapitato senza che mi si spiegasse il perché. Ho capito che non è successo per caso, ma perché il mio corpo ha dovuto affrontare quello che io affrontavo allora e ha sovra-prodotto delle cellule che sono degenerate.

Quando ci si pensa, sarebbe logico, tanto il fenomeno è venuto intensamente e in modo ripetuto, senza contare il dolore.

Ho capito di dover lasciare perdere ed è quel che cerco di fare da 10 mesi ormai.

Ho molto meno male al senso rispetto a prima e penso davvero che sia legato al trattamento che mi fa bene dal punto di vista fisico ma anche ad una presa di coscienza.

Ho imparato a rilassarmi, a comprendere come fosse fondamentale la respirazione, a controllarla e gestirla.

Ho anche imparato a perdonare, poiché fa bene a se stessi di essere il più in pace possibile, fa bene al corpo.

Quando si soffre, il corpo si esprime a suo modo e afferrare questo concetto, credo permetta di intraprendere un’altra riflessione sul proprio modus vivendi.

Quel che trattengo è che è incominciando con il fare esercizi quotidiani di rilassamento che ho potuto progressivamente farmi del bene, sentire che stavo finalmente andando nella direzione giusta.

Non tutto è perfetto ma mi ha davvero arricchito.

Paziente accompagnata da un’amica dentosofa.

Buongiorno Michel Montaud,

sono seguita dalla Signora X da giugno, lei mi ha  messo i miei primi bonding oggi (avevo solo più un contatto!!, molta usura a soli 25 anni). Avrei voluto che li mettesse prima (lei preferiva aspettare) poiché sentivo che mi stancavo molto con l’attivatore, ora è molto più facile ed efficace.

Non ci sono parole per descrivere i benefici che procura. Ho l’impressione che mi si tolgano tonnellate di peso dalle mie spalle!! Sono uscita e avevo voglia di scorrazzare in giro, quand’erano mesi che mi trascinavo in giro; una parte delle mie paure sono subito diminuite ecc…

Avevo bisogno di raccontarlo a qualcuno che capisce.

Ringrazio me stessa per essermi lanciata in quest’avventura che mi salva la vita e lei per aver consigliato la Signora X con cui ho un rapporto “fico”.

Buona giornata M. Montaud.

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