www.femininbio.com/sante-et-forme/medicines-douces

ARTICOLO

 

“LA DENTOSOFIA, LA NOSTRA BOCCA È LO SPECCHIO DELLA NOSTRA SALUTE”

Articolo del 18/05/2011

Realizzato da A. Ghesquières e S. Jarroux

Michel Montaud* è chirurgo-dentista installato nella Drôme. Ma è soprattutto il cofondatore di una pratica: la dentosofia, “la saggezza dei denti”. È ugualmente autore di Denti & Salute. E se la nostra bocca fosse l’espressione del nostro essere nella sua globalità? Risposte con un uomo appassionato, ispirato che condivide volentieri le sue conoscenze e le sue illuminazioni sulla salute e sulla ricerca spirituale.

Ci racconti il suo percorso

Ero un dentista “convenzionale” che fino ad allora praticava un’odontoiatria classica. Ma poi è sopraggiunto un evento nella mia vita e mi ha obbligato ad agire diversamente, mio figlio soffriva, la medicina non riusciva a dargli sollievo e volevo curarlo in modo diverso.

Sono uscito dall’odontoiatria e mi sono rivolto alle scienze parallele: osteopatia, medicina cinese. Questo percorso è stato difficile perché bisogna mettere in discussione il proprio sapere. Ma prima del malessere di mio figlio, avevo già intrapreso una riflessione sul mio lavoro: avevo smesso di estrarre denti sani, i primi premolari (si agisce in questo modo per creare dello spazio nella bocca) quando si può evitare questo gesto che provoca squilibri nella bocca e procedere diversamente, è quello che ho realizzato.

La bocca è lo specchio della vita interiore, siamo capaci attraverso la bocca di descrivere quello che l’uomo è, il suo carattere, ci permette di situare la persona nella sua ricerca personale. Sono convinto che la scienza debba raggiungere la spiritualità, l’approccio della dentosofia s’introduce perfettamente in questo quadro, porta in sé una connotazione universale.

Su quali lavori si basa? Quali ricerche scientifiche sono in corso su questa pratica?

Mi sono allontanato del tutto dalle parole “scientifico” e ”ricerca scientifica” perché erano troppo limitate. Mi sono opposto al detto “credo solo a quel che vedo”. La dentosofia è, al contrario, una scienza empirica e clinica che è inconfutabile e riproducibile al 100%. L’unico scritto su questa pratica esistente, per ora, è il mio libro!

La lezione che traggo grazie alla dentosofia è che non abbiamo più risposte a nulla e che pertanto bisogna andare a cercarle là dove non esistono a livello terrestre. In questo i lavori di Rudolf Steiner sono stati una vera rivelazione che mi ha offerto le delucidazioni mancanti e che mi hanno fatto credere che la dentosofia sia un trampolino verso l’antroposofia**. Bisogna assolutamente legare la scienza allo spirito, rimettendo gli studi scientifici al loro posto.

Perché la si consulta?

Le persone vengono essenzialmente per dei problemi, un malessere, che siano bambini, adolescenti o adulti. Non c’è età per intraprendere una terapia di dentosofia!

Invece chiedo, per venire a vedermi, che abbiamo letto il mio libro, le persone devono venire in coscienza e informati. Ho anche fatto progredire la mia pratica: quando ho dei piccoli pazienti parlo unicamente con loro.

La seduto si svolge così: guardo la bocca del paziente e lo porto a fare il nesso tra la sua bocca e quello che è. Ho coscienza che per il paziente la dentosofia non è una terapia semplice perché è davvero necessario che la guarigione provenga da lui, il mio unico compito è accompagnarlo in questo processo. Generalmente c’è un primo consulto e poi un’altra ogni 2 mesi.

Il paziente è sulla via della guarigione quando la sua bocca si è mossa (può apprezzare questo cambiamento confrontandola con la fotografia scattata nella prima seduta) e questa evoluzione fisica s’accompagna sempre da un miglioramento del benessere evidente.

Per i suoi consulti ricorre ad un attivatore di gomma, che cos’è?

É un apparecchio che il paziente mette in bocca, ma non è che uno strumento, un filo rosso, un rilevatore per far prendere coscienza del nesso esistente tra la bocca e il proprio essere interiore. L’attivatore, è volontà del paziente decidere di metterlo, ha quindi in mano il potere di guarire.

Si tratta di una vera auto-terapia accompagnata.

L’idea è di mettere questo attivatore coscientemente, ovvero di fermarsi nella propria vita e di posarsi senza musica, senza distrazioni, e so quanto sia difficile ai giorni nostri!

Ci sono 2 fasi che i pazienti devono assolutamente rispettare:

  • Una fase cosciente: il lavoro di giorno.

Il paziente porta l’attivatore 3 volte 20 minuti al giorno (sono regole che possono essere meno rigide) facendo una pausa, lasciando perdere tutto.

I 3 punti seguenti devono essere rispettati:

  • Essere in coscienza;
  • Rispettare il ritmo: portare l’attivatore tutti i giorni;
  • Non sentire mai dolore. Se si ha male, si smette.
  • Una fase inconscia: la notte.

Ci si addormenta e ci si risveglia con l’attivatore. O ci si addormenta con e lo si perde durante la notte. L’essenziale è di rincominciare ad addormentarsi tutte le notti con l’apparecchio.

Tutti dormono con l’attivatore, non ho incontrato un paziente che non si addormentasse con. Anche un bambino di 2 anni può riuscirci senza rischi! Il tutto sta nell’avere la partecipazione totale del bambino.

I miglioramenti sono immediati! Ad oggi è la sola pratica, che io conosca, che permette alla bocca di muoversi con l’euritmia***.

La dentosofia si permette di riequilibrare la bocca e ugualmente di riconciliare il femminile e il maschile che ognuno di noi ha in sé. Piccola illustrazione: se si mastica a destra = si esprime la parte maschile; se si mastica a sinistra = si emerge la parte femminile; è uno schema semplificato ma che dà l’idea. Per riequilibrare dobbiamo fare lo sforzo in coscienza di masticare dall’altro lato, siamo allora in coscienza e non più nell’automatismo, cosa che richiede davvero molto lavoro!

Da un popolo all’altro, le bocche sono tutte identiche?

E no! Non abbiamo la stessa interiorità, né lo stesso rapporto con la natura, con la vita, da un paese all’altro, da una cultura all’altra. E le bocche lo dicono chiaramente.

In occidente, ad esempio, i denti sono tormentati, disequilibrati, e questo corrisponde ai tormenti che viviamo.

Quali sono le sue ispirazioni?

Mi sono molto ispirato ai lavori di Rudolf Steiner, per un un reale essere universale: antroposofia, psicologia, pedagogia, agricoltura…

Sono convinto che dobbiamo lasciare le nostre antiche credenze e instaurare un nuovo cervello.

Ho in mente una frase di Einstein che illustra perfettamente quello che sento: non si può risolvere un problema con lo stesso cervello che li ha creati. Bisogna andare a cercare il mai visto, il mai sentito, andare nel più profondo di sé. Far fondere la scienza alla spiritualità, è la mia missione su questa Terra!

Delle letture da consigliare ai nostri lettori?

Non è possibile scegliere un libro piuttosto che un altro sull’antroposofia ad esempio (Steiner ha animato più di 6’000 conferenza) o di altri autori talmente ce ne sono di interessanti; sta ai lettori percorrere il proprio cammino.

Ecco quello che FemininBio vi consiglia se siete interessati a farvi una piccola idea su tutte queste questioni:

“Dialoghi con l’angelo” – Gitta Mallasz

“L’iniziazione” – Rudolf Steiner

{“L’école qui fait aimer l’école” – Denise Gilliand (DVD)}

“Denti & Salute”

*Co-fondatore della SCUOLA DI DENTOSOFIA, società scientifica che ha per fine la promozione dei metodi funzionali in Francia e nel mondo.

** L’antroposofia è una corrente di pensiero e di spiritualità creata all’inizio del XX secolo da Rudolf Steiner. Secondo lui sarebbe la scienza dello spirito, un tentativo di studiare, di provare e di descrivere dei fenomeni spirituali con la stessa precisione e chiarezza con cui la scienza studia e descrive il modno fisico.

I principi dell’antroposofia sono stati applicati in diversi ambiti, come nelle scuole steineriane, l’agricoltura biodinamica, la medicina antroposofica… (fonte: Wikipedia).

*** L’euritmia è una forma d’arte creata da Rudolf Steiner e sua moglia Marie Von Sivers. L’euritmia è un’espressione artistica in cui la musica e le parole si esprimono tramite movimenti specifici del corpo che corrispondono alle vocali e alle consonanti (a delle note, a degli accordi). È stata anche chiamata “discorso visibile” o “canto visibile” (fonte: Wikipedia).

Esiste un’euritmia terapeutica che permette dei movimenti dentali senza alcun apparecchio in bocca.

Per chiedere la lista dei professionisti che praticano nei pressi del proprio domicilio:
contact@sodisapf.com

Print Friendly, PDF & Email